Come Matrix ha cambiato il nostro modo di guardare la rete

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Matrix e la rete internet

Quante volte l’avete pensato, e se fosse tutto vero, se fossimo dentro Matrix, la grande rete delle macchine? Indubbiamente il film delle sorelle Wachowski del 1999 ha lasciato una grande impronta culturale e, dopo 20 anni e più, rimane ancora un punto di riferimento per molti. Ora Lana Wachowski porta sullo schermo il quarto capitolo della visionaria storia cyberpunk, ma a noi cosa rimane di tutto l’immaginario del primo film? E in che modo Matrix ha cambiato il nostro modo di guardare alla rete? Ripercorriamo insieme i concetti chiave del film e di tutto ciò che è venuto dopo.

Codici, arti marziali e tanto cyberpunk

Ciò che colpì all’epoca dell’uscita del film era la forte estetica cyberpunk e la commistione di arti marziali, tecnologia avanzata e un’interpretazione filosofica-mistica di tutta la trama. Dall’eletto Neo, alla guida Morpheus fino alla nemesi, l’agente Smith. Ma anche Zion, la terra di libertà, lontana dalle macchine della modernità. Allo stesso modo, si sono impresse nella nostra memoria alcune parole chiave del film, come la pillola rossa e la pillola blu (così tanto che ormai è diventato persino un modo di dire), l’Eletto, e i famosi deja vù che ci permettono di capire l’errore del sistema Matrix. 

Da quel marzo 1999 ad oggi, la tecnologia si è sicuramente molto più integrata nella nostra vita quotidiana, basti pensare a come siamo circondati da smart devices, IoT e supporto dato dall’intelligenza artificiale. Siamo però lontani dal mondo immaginato dalle sorelle Wachowski, in cui le macchine prendono il sopravvento sull’umanità. Quel mondo immaginario però, quella metafora, ha instillato nella mente di molti il dubbio che ciò possa accadere o, nel peggiore dei casi, sia già accaduto e tutti noi viviamo in una realtà simulata. Come possiamo accorgercene? Attraverso i deja vù. Comunemente questi deja vù sono i glitch, ovvero degli errori di sistema, un comportamento non previsto del software che mostra all’utente un risultato inaspettato. Un errore della macchina.

Macchine e hacking

Nel mondo di Matrix le macchine dominavano il mondo e pochi sopravvissuti, pochi ‘risvegliati’, avevano il potere di cambiare le cose. Gran parte di questa guerra tra macchine e uomo avveniva in una realtà distorta, a cui ci si aggancia attraverso una sorta di ‘sogno’ indotto. Ma Matrix era costruito anche attraverso un codice, che conteneva tutte le informazioni per creare il mondo e che poteva essere anche manipolato e controllato dai ribelli. Inoltre, Neo, protagonista principale e l’Eletto del film, è un hacker, così come gli altri personaggi del film. 

Nel 1999, gli hacker non erano ancora così conosciuti e  differenziati come lo sono oggi, e nonostante si fosse già creata un’aura misteriosa attorno a queste figure, Matrix affermò la loro presenza come ribelli, come persone geniali ma al di fuori della legge. 

Al di là di tutte le visionarie implicazioni nella trame del film e dei suoi sequel (nel capitolo 4, Neo è un programmatore di videogiochi), il mondo di Matrix ha avuto un impatto culturale fortissimo, inducendo molti a comprendere meglio l’informatica, i codici e il linguaggio usato per descrivere questo ambiente. Ancora oggi, le stringhe verdi di codice utilizzate per rappresentare Matrix vengono utilizzate come simbolo per l’hacking e il mondo virtuale. 

Fuori e dentro Matrix

Il film, o meglio, la sua descrizione della realtà, ha stimolato e dato vita anche a teorie del complotto in cui davvero l’uomo è assoggettato alle macchine. Nonostante questo, una delle forze del film è quella di mostrare uno scenario possibile e soprattutto con i sequel, mette in mostra come funziona la tecnologia, utilizzando i personaggi come fossero antivirus, patches, software, bug e sorgenti (e il titolo stesso si riferisce alla matrice). 

Tutti termini ormai diventati di uso comunque, e di cui siamo abituati a sentir parlare rispetto ai devices che utilizziamo quotidianamente. Al tempo stesso gli hacker – e i malware creati –  e il loro modo di agire è cambiato, diventando sempre più complesso ed in certi casi molto pericoloso (come ha dimostrato il recente Log4j). Siamo di certo lontani dalla distruzione del mondo e dell’umanità mostrati in Matrix, ma siamo sempre più vicini ad un mondo di sorveglianza digitale e di coinvolgimento di IA all’interno della nostra vita di tutti i giorni. E senza ricorrere alle arti marziali o alle tecniche degli hacker, è sempre bene ricordare cosa possiamo fare ogni giorno per proteggerci nella nostra vita virtuale, come attivare un antivirus, controllare sempre le informazioni che condividiamo online e attivare una VPN.

Stefania scrive di tecnologia, sicurezza informatica e nel tempo libero parla di libri, Lego e biciclette.